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"BENVENUTI NELLA PIù BELLA CITTA DEI MORTALI (PINDARO)"

ESTER: LA GUIDA TURISTICA AUTORIZZATA DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO
guida turistica agrigento


SITEMAP

GRANDI AUTORI

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello nato nel 1867 in contrada Caos a Porto Empedocle (Agrigento) e morto a Roma nel 1936, è considerato uno degli autori più importanti del XX secolo grazie alla sua opera narrativa, saggistica e teatrale.luigi pirandello
Fu di famiglia agiata, infatti il padre aveva ereditato una discreta azienda per il commercio di agrumi e di zolfo, aiutò il padre per un periodo di tempo e quest’ultimo ebbe così l’occasione di conoscere in prima persona il mondo degli operai nelle miniere.
A dodici anni, in occasione di una recita scolastica, Luigi Pirandello scrisse “Barbaro” una tragedia in cinque atti andata perduta. Andò a studiare in un istituto tecnico e poi al ginnasio dove si appassiona della letteratura.
La famiglia si trasferì a Palermo poiché il padre aveva ottenuto l’incarico di dirigente d’un deposito di zolfo, ma in seguito si recò a Roma dove fu studente universitario alla Facoltà di Lettere. Vi rimane poco, proseguendo per la Germania, laureandosi in filologia a Bonn nel 1891 con una tesi sulla parlata agrigentina “Voci e sviluppi di suoni nel dialetto di Girgenti”.
Nel 1894, ad Agrigento, si sposa con Maria Antonietta Portulano, un amore poco felice dal quale  nacquero i tre figli Stefano, Lietta e Fausto, ma conclusosi con la grave malattia mentale della moglie.
Il suo primo grande successo fu merito del romanzo “Il fu Mattia Pascal”, il quale anche se rientra nella tradizione verista del suo tempo, lo scrittore rivela l’inquietudine del suo mondo fantastico, raccontando la storia di un uomo che si finge morto per liberarsi dagli obblighi che la società impone, ma alla fine non potendo sfuggire alle convenzioni dello stato civile si rassegna a tornare “vivo”. Pubblicato nel 1904 e tradotto in diverse lingue. A questo seguirono altri romanzi ,tra i quali “I vecchi e i giovani” e “Uno nessuno e centomila” secondo cui ogni uomo è “uno” ma “centomila” in base ai modi in cui gli altri ci vedono o addirittura “nessuno”. Luigi Pirandello è uno dei pochi scrittori italiani del XX secolo che ha conquistato fama internazionale. luigi pirandello
Lo scrittore si dedicò al teatro, fondando nel 1925 la “Compagnia del teatro d’arte” con due interpreti dell’arte pirandelliana: Marta Abba e Ruggero Ruggeri. Nel giro di un decennio diventò il drammaturgo di grande fama mondiale infatti ricevette il premio Nobel nel 1934. Morto solo dopo due anni, per la sua espressa volontà, il figlio Stefano trasferì le ceneri del padre da Roma ad Agrigento poste dentro un cratere attico. Furono tumulate in “una rozza pietra della campagna di Agrigento” dove lui nacque e a sua volta la pietra fu posta in un pino il quale fu investito da una tromba d’aria nel 1997 .
Si ricordano le ultime volontà del grande scrittore agrigentino.
“Sia lasciata passare in silenzio la mia morte …. Bruciatemi. E il mio corpo, appena arso, sia lasciato disperso; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare, sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra della campagna di Girgenti dove io nacqui”.
La casa dove Luigi Pirandello nacque fu dichiarata, nel 1949, monumento nazionale.  L’interno della casa è adoperata come Museo delle memorie pirandelliane, in essa sono raccolti fotografie, lettere ,edizioni delle sue opere, oggetti personali, ed il Cratere attico che contenne le ceneri dell’imponente Luigi Pirandello.


Giuseppe  Tomasi di Lampedusa

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, duca di Palma di Montechiaro e principe di Lampedusa, nacque a Palermo nel 1896 e morì nel 1957. Rimasto figlio unico dopo la morte della sorella, Giuseppe Tomasi fu molto legato a sua Madre, eppe tomasi di lampedusauna Donna forte la quale ebbe grande influenza sullo scrittore. Era un Personaggio solitario e passò parte del suo tempo leggendo, soleva dire di se stesso:  <<Ero un ragazzo cui  piaceva la solitudine,cui piaceva stare con le cose che con le persone>>.
Da bambino studiò nella sua casa di Palermo con un maestro che insegnò anche a  sua madre. Dal 1911 in poi Tomasi frequentò il liceo classico a Roma e in seguito a Palermo, a Roma  nel 1915 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dove non terminò gli studi perche fu chiamato alle armi. Fu fatto prigioniero dagli Austriaci ma riuscì a fuggire e tornò a piedi in Italia.
Dopo le sue dimissioni dall’esercito col grado di tenente tornò in Sicilia. Nel 1925 andò a Genova dove collaboro con la rivista letteraria “Le opere e i giorni” .
Nel 1932 sposò la studiosa di psicanalisi Alexandra Wolff Stomersee, detta Licy, di famiglia nobile e di origine tedesca. I due sposi andarono a vivere a Palermo con la madre di lui ma a causa dell’incompatibilità di carattere tra le due donne, Licy torno in Lettonia. giuseppe tomasi di lampedusa

Nel 1934 morì il Padre, cosi Giuseppe Tomasi di Lampedusa ereditò il titolo. Nel 1940 venne richiamato in guerra ma, essendo a capo dell’azienda agricola ereditata, fu presto concitato. Con la madre si rifugge a Capo d’Orlando, la dove li raggiunge la moglie per fuggire dalla guerra. Tomasi tornò a vivere con la moglie dopo la morte della madre nel 1946 a Palermo. Tomasi di Lampedusa fu spesso ospite di suo cugino ossia il poeta Lucio Piccolo col quale nel 1954  andò ad assistere un convegno letterario. Li conobbe Eugenio Montale e Maria Bellonci. Al ritorno di quel viaggio iniziò a scrivere “Il Gattopardo”, che ultimò due anni dopo. Nel 1957 gli venne diagnosticato un tumore ai polmoni, e morì il 23 luglio. Il romanzo venne pubblicato nel 1958, e nel 1959 il romanzo vince il “Premio Strega”. Curiosamente anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa morì come il suo antenato protagonista del “Il Gattopardo”, in una camera d’albergo a Roma, lontano da casa, in un viaggio per cure mediche. Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu autore di un solo Romanzo, qual è  “Il Gattopardo”.   


Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia è nato a Racalmuto in provincia di Agrigento, allora detta Girgenti,  l'8 Gennaio del 1921, morì a Palermo nel 1989.leonardo sciascia
Primo di tre fratelli e figlio di Pasquale Sciascia, impiegato assieme al padre presso una delle miniere di zolfo locali, nel 1935 si trasferisce con la famiglia a Caltanisetta dove si iscrive all'Istituto Magistrale "IX Maggio"  e nel 1941  prende il diploma, nel 1944 si unisce in matrimonio, dal quale nascono le due figlie, Laura e Anna Maria.
Quando divenne scrittore a tempo pieno, lavorò come impiegato ed insegnante. Nel 1950 pubblica le Favole della dittatura,  leonardo sciascianel 1952 esce la raccolta di poesia La Sicilia, nel 1956 vengono pubblicate “Le parrocchie di Regalpetra”, e nel 1961 “Il giorno della civetta”.
Si trasferisce a Palermo, nel 1967, sia per dedicarsi ai suoi scritti sia per seguire le figlie negli studi. Nel 1970 Sciaccia va in pensione e riesce a pubblicare la raccolta di saggi  “La corda pazza”. Il 1971 è l’anno de “Il contesto”, con il quale l’autore ritorna al genere poliziesco.
Sciascia fu uno dei più importanti scrittori italiani contemporanei, poiché narrò la storia della Sicilia, analizzando la realtà dell’isola e dell’Italia con forte vigore polemico. Nel 1976 fu deputato alla camera prima col P.C.I. e poi con i radicali  nel 1979.